LIBIA. El CNT utiliza armas indiscriminadas contra civiles
Marinella Correggia
Los aliados libios de la Otan que asedian a Sirte envian misiles Grad contra la ciudad y lo declaran a la prensa sin problemas y sin reaccion por los media ( ver:http://www.reuters.com/article/2011/09/23/us-libya-idUSTRE7810I820110923; yhttp://news.outlookindia.com/item.aspx?735120). Y hace algunos dias, el vocero del gobierno libio legitimo Mussa Ibrahim accusò a esos Grad de haver matado 150 civiles en sus casas a Sirte. La Otan no comentò, a pesar de una nuestra pregunta.
La Otan misma explicò muchas veces que utilizar a los Grad es un crimen de guerra porqué son armas indiscriminadas y no pueden mirar precisamente a objectivos militares. Y desde meses la Otan justifica sus bombardeos sobre el ejercito libio diciendo que “los pro-Qadafi utilizan a Grad, armas indiscriminadas”.
Bombardeos que la Otan extendiò tambien a objectivos civiles con muchas victimas non armadas. La semana pasada el coronel Otan Roland Lavoie desde Napoli (el comando militar de las operaciones) justificaba los bombardeos sobre Sirte con el heche que desde Sirte, dos semanas antes, los “lealistas” habian lanzado dos Grad en la direccion de…Misrata (a 250 km!) y Brega (a 340 km!). Entonces para la Otan los “lealistas” eran todavia una amenaça para la poblacion civil…
El mismo coronel Lavoie a una otra acusacion de Mussa Ibrahim – 2.000 muertos en un mes a Sirte, centenas de muertos civiles en la noche del 16 Septiembro cuando la Otan bombardeò un complejo de abitaciones) , contestò solamente: “No podemos verificar. Y muchas veces esas afirmaciones no estan exactas”. Muchas veces…significa que algunas veces lo fueron!
El 22 de septiembre, a la ultima conferencia de prensa Otan, el general Charles Bouchard, jefe de la Task Force en Libia de Otan/Qatar/Emirados, dijo que la operacion “Protector Unificado” ha sido reconfirmada por la Otan hasta diciembro porqué “sigue siendo la amenaza immoral de Qadafi contra su mismo pueblo”. Pero non pudo explicar en que consiste esa amenaza y contra quienes. Dijo tambien que con la operacion “Protector Unificado” se evitò una “catastrofe umanitaria”.
Se evitò o se procurò? Mileres de muertos por bombas y misiles, enfraestructuras destruidas, centenas de mileres de migrantes trabajadores fuidos (sino matados) y sin nada, y decenas de mileres de familias del Est que de miedo del Cnt se desplaçaorn hacia Tripoli o Zliten y ahora no pueden regresar a Misrata, Bengasi, Tobruk, Derna….
Esas familias eran cuidadas por el gobierno, hasta el 21 de Augusto. Ahora ningun conoce su destin, y l Crux Roja Internacional a pesar de nuestro llalamiento no estuvo a controlar lus lugares donde ellas se quedaban.
Las familias no pueden regresar a sus casas porqué es el tiempo de la venganza. Particularmente a Misrata. Cadauno suspecto de ser “pro Qadafi” que regrese a su ciudad va a la prison (http://www.news24.com/Africa/News/Fear-and-loathing-in-Libyas-Misrata-20110923).
Cerca de Misrata se encuentra un cimeterio con 800 muertos sin nombre de suspectos “lealistas”; segun la entrevista a Hussein Saleh que reconociò a su hermano, eran a veces personas que simplemente non erano armadas (http://www.miamiherald.com/2011/09/18/2413384/in-libya-prison-populations-grow.html) . Y se encuentran muchisimas personas en la carcel desde meses, sin acusacion con pruebas y sin proceso al horizon. Los jefes actuales de Misrata dicen que el proceso va a ser hecho localmente, sin tribunales nacionales…Justicia autgestionaria!
A Tawergha, pueblo cerca de Misrata donde vivian sobre todo libios de piel negra, la persecucion fue maxima en los meses pasados y ahora, nos dijo el enviado de Telesur, no se encuentra ningun. Muchas personas de Tawergha que se fuyeron a Tripoli para buscar proteccion, despues la toma de Tripoli Otan/Cnt fueron encarcelados en la capital y ahora esta nel la carcel a Misrata.
IL TNC USA GRAD (“ARMI INDISCRIMINATE” SECONDO LA NATO) CONTRO I CIVILI DELLE CITTA’ ASSEDIATE. E NOTIZIE CIRCA LE VENDETTE SU ALTRI CIVILI
Marinella Correggia
Gli alleati libici della Nato che stringono d’assedio Sirte e Bani Walid lanciano missili Grad contro le città e lo dichiarano tranquillamente – si veda la Reuters; e il media indiano Outlook che riferisce le parole del “comandante” Abu Shaala - senza suscitare il battito di un ciglio. Del resto giorni fa il portavoce dell’ex governo libico, Mussa Ibrahim, ha accusato quei Grad di aver ucciso oltre 150 civili nelle loro case a Sirte. La Nato non commenta.
I Grad sono considerati “arma indiscriminata” perché non in grado di mirare con precisione a obiettivi militari. E proprio l’uso vero o presunto di questi missili da parte dei lealisti pro-Gheddafi quando circondavano Misurata (situazione speculare rispetto a Sirte) è stata a lungo la giustificazione fornita dalla Nato per continuare i bombardamenti a tappeto sulle postazioni militari (e anche su obiettivi civili se ritenuti rifugio di militari, a volte con errori clamorosi e stragi di decine di donne, bambini e uomini). Anche la settimana scorsa il colonnello Nato Roland Lavoie, da Napoli, giustificava i bombardamenti su Sirte assediata dal Cnt con il fatto che da lì due settimane prima erano partiti due missili Grad contro Brega e Misurata, 340 e 250 chilometri di distanza...
Lo stesso Lavoie a un’altra accusa di Ibrahim - duemila morti non combattenti in un mese a Sirte a causa della Nato e del Cnt, con centinaia di vittime nella notte fra il 16 e il 17 settembre quando sarebbe stato “missilato” un complesso residenziale - ha laconicamente risposto: “Siamo al corrente di queste affermazioni, non sono verificabili e il più delle volte non sono fondate”. Il più delle volte.
All’ultima conferenza stampa della Nato, il generale canadese Charles Bouchard, comandate della Task Force in Libia Nato/Qatar/Emirati, ha detto che l’Operazione Unified Protector”, condotta “con ogni cura”, è sata rinnovata per tre mesi perché “la minaccia immorale di Gheddafi al suo stesso popolo perdura” (non ha spiegato come); e che si è già “evitata una catastrofe umanitaria”. Anche se si contano migliaia di morti e feriti, danni a infrastrutture e proprietà private, centinaia di migliaia di migranti partiti e decine di migliaia di sfollati: famiglie autoctone che non riusciranno a tornare ai luoghi d’origine, nell’Est e a Misurata da dove erano fuggite nei mesi scorsi.
E’ in effetti il tempo della vendetta, particolarmente a Misurata. Ogni sospetto di simpatie lealiste, anche passate, che si ripresenti in città è imprigionato, riferisce il sito specializzato in Africa News24. Ci si chiede dove andranno allora le migliaia di famiglie che si erano rifugiate intorno a Tripoli (dalla parte del torto) dove erano mantenute in strutture governative. La Croce Rossa internazionale, interpellata in materia, ha dichiarato di non aver ancora verificato – dopo un mese - i luoghi intorno a Tripoli dove quelle persone erano ospitate.
Il Miami Herald parla del cimitero con 800 corpi senza nome di presunti “lealisti”, portati là dai combattenti pro-Cnt senza alcuna indicazione; alcuni “volontari” fanno le foto dei cadaveri e le mostrano a eventuali familiari (come Hussein Saqleh che ha riconosciuto il fratello: “Era solo partito pochi giorni fa per trovare dei parenti a Hisha”). Si parla anche e delle prigioni piene da mesi di migliaia di persone, senza alcuna accusa verificata né processo n vista. I misratani affermano che il giudizio sarà lasciato alla città, non a istanze nazionali.
A Tawergha, sobborgo di Misurata abitato soprattutto da libici di pelle nera, la persecuzione è stata feroce, nei mesi scorsi. Adesso l’area, riferisce l’inviato diTelesur, è deserta; chi comanda in città non rilascia dichiarazioni. Molti neri di Tawergha, scappati a Tripoli prima di agosto, sono stati là imprigionati e poi ritrasferiti a Misurata.
Fuente: Blogueros y Corresponsales de la Revolucion
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